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L’intelligenza artificiale entra nelle aule: l’esperienza dell’Istituto Salesiano San Zeno

18 Settembre 2024
Categorie: Istituto Salesiano San Zeno, Rassegna stampa

L’Istituto Salesiano San Zeno di Verona sta implementando l’intelligenza artificiale (IA) come parte integrante della didattica, mirando a preparare studenti e insegnanti all’uso consapevole di queste tecnologie. Luca Chiavegato, Coordinatore Tecnico dell’Area Grafica e Comunicazione della Scuola di Formazione Professionale San Zeno, ha illustrato durante un’intervista a Focus Verona Economia come l’istituto stia affrontando questa rivoluzione digitale. 

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La trasformazione tecnologica è già in atto da anni all’Istituto Salesiano San Zeno, con l’introduzione di strumenti come bracci robotici e stampanti 3D. Il 2023 tuttavia ha segnato una svolta significativa con l’adozione del modello linguistico Firefly di Adobe e altre tecnologie IA avanzate. Questa evoluzione ha sollevato interrogativi sulle competenze che potrebbero diventare obsolete e su quelle da sviluppare per preparare gli studenti al futuro.

Entro il 2024-2025, l’istituto punta a integrare completamente l’IA nelle attività didattiche. Non si tratta solo di abituare gli studenti all’uso degli strumenti, ma di renderli capaci di comprendere criticamente il contesto in cui operano e valutare i risultati ottenuti. Il focus è su una preparazione culturale solida, che permetta di dare indicazioni precise all’IA e di analizzarne gli output in modo consapevole.

Formazione per i docenti

Per affrontare la sfida dell’integrazione dell’IA, è essenziale formare anche il personale docente. L’Istituto Salesiano San Zeno ha avviato programmi di formazione mirati per i professori, con incontri focalizzati sull’uso di strumenti specifici legati all’intelligenza artificiale. Questa formazione è continua, con l’obiettivo di garantire che i docenti siano all’altezza delle nuove tecnologie che gli studenti già iniziano a esplorare autonomamente.

Il Prof. Luca Chiavegato sottolinea inoltre l’importanza di accompagnare gli studenti in questo percorso, insegnando loro a usare questi strumenti in modo critico e consapevole, piuttosto che limitarsi a un uso passivo.

Uno degli aspetti più interessanti del progetto didattico è come l’IA possa stimolare il pensiero critico e la creatività degli studenti. Un esempio concreto viene dal laboratorio di grafica, dove gli studenti sono stati invitati a creare una locandina informativa sui pericoli del fumo utilizzando l’intelligenza artificiale. Invece di cercare immagini predefinite, hanno dovuto creare descrizioni dettagliate e valutare se le immagini generate corrispondevano alle loro aspettative. Questo esercizio ha dimostrato quanto sia importante avere una solida base culturale per ottenere risultati soddisfacenti con l’IA.

L’IA come strumento didattico polifunzionale

Il Prof. Luca Chiavegato mette in luce un concetto fondamentale: l’intelligenza artificiale non è destinata a sostituire la creatività umana o le competenze individuali, ma può arricchirle. L’essere umano rimane centrale nel processo, guidando e valutando i risultati generati dall’IA. La capacità critica e il ragionamento, infatti, sono elementi essenziali per garantire un uso etico e consapevole di queste tecnologie.

L’obiettivo dell’istituto è quindi quello di formare studenti che siano in grado di non solo utilizzare l’IA, ma anche di comprenderne a fondo le dinamiche e valutarne i risultati in modo critico. Questo approccio, in conclusione, farà parte del percorso didattico, con un focus sulla capacità di generare contenuti pertinenti e contestualizzati.

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