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I salesiani di Don Bosco, conosciuti ufficialmente come la Società di San Francesco di Sales, sono riconosciuti nella Chiesa come istituto religioso clericale, di diritto pontificio, dedito alle opere di apostolato. Sono una Congregazione religiosa dedita all’attività apostolica e missionaria ed alle molteplici opere che la carità cristiana ha suscitato, ma soprattutto al servizio dei giovani, specialmente i più poveri e abbandonati.

Aperti ai valori culturali dei paesi in cui lavorano, cercano di comprendere e accorgliene i valori, per incarnare in essi il messaggio evangelico.
Le necessità dei giovani e degli ambienti popolari, la volontà di agire con la Chiesa e in suo nome muovono e orientano la loro azione pastorale per l’avvento di un mondo più giusto e più fraterno.

Fondati da San Giovanni Bosco, un santo educatore italiano dell’Ottocento, sono presenti in 132 nazioni.

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don-bosco-salesiani-02Giovanni Bosco nasce a Castelnuovo d’Asti il 16 agosto 1815 da una famiglia di contadini. Il padre, Francesco Bosco, lo lascia orfano a soli due anni, e Margherita Occhiena si trova da sola ad allevare Antonio, Giuseppe e Giovannino. Con una dolce fermezza unita a una fede senza confini, Margherita, saggia educatrice, fa della sua famiglia una Chiesa domestica.
Giovanni comincia a sentire sin da piccolo il desiderio di diventare sacerdote. Raccontò di aver fatto un sogno a nove anni, che gli rivelò la sua missione: “Renditi umile, forte e robusto”, gli disse una donna splendente come sole, “e quello che vedi succedere di questi lupi che si trasformano in agnelli, tu lo farai per i miei figli. Io ti farò da maestra. A suo tempo tutto comprenderai”.

Fin da ragazzo Giovanni incominciò a intrattenere i suoi compagni con giochi di prestigio, imparati con duro allenamento, alternati a lavoro e preghiera. L’anziano don Calosso lo iniziò agli studi sacerdotali, che dovette affrontare con fatica, fino a lasciare la sua casa per l’opposizione del fratello Antonio. Lui voleva che Giovanni lavorasse i campi.

Seminarista a Chieri, ideò la Società dell’Allegria, che raccoglieva i giovani della cittadina.
Nel giugno del 1841 venne ordinato sacerdote. Il suo direttore spirituale, don Cafasso, gli consiglia di perfezionare gli studi nel convitto ecclesiastico.

amateciòcheamanoigiovani,
affinchéessiaminociòcheamatevoi.

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Intanto don Bosco raccoglie intorno a sé i primi ragazzi, e organizza un oratorio festivo, inizialmente itinerante e poi stabile a Valdocco. Margherita, ormai anziana, accetta di venire a Torino ad aiutarlo, e diventa per i ragazzi “mamma Margherita”.

Don Bosco comincia a dare ricovero a degli orfani senza tetto. Insegna loro un lavoro e ad amare il Signore, canta, gioca e prega con loro. Dai primi ragazzi arrivano anche i primi collaboratori. Si sviluppa così il suo metodo educativo, il famoso “Sistema Preventivo”: “State con i ragazzi, prevenite il peccato con ragione, religione e amorevolezza. Diventate santi, educatori di santi. I nostri ragazzi si accorgano di essere amati”.

I primi collaboratori diventano col tempo, grazie anche all’aiuto del Papa Pio IX, una Congregazione che mira alla salvezza della gioventù, combattendo tutte le povertà e facendo proprio il motto “Dammi le anime, e tieniti tutto il resto”.

Il giovane Domenico Savio è il primo dei frutti del sistema preventivo.